Labocania

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Labocania

Resti noti di L. anomala

Resti noti di L. aguillonae
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
SuperordineDinosauria
OrdineSaurischia
SottordineTheropoda
Famiglia†Tyrannosauridae
Clade†Teratophoneini?
GenereLabocania
Molnar, 1974
Nomenclatura binomiale
†Labocania anomala
Molnar, 1974
Specie
  • L. anomala
    Molnar, 1974
  • L. aguillonae
    Rivera-Sylva & Longrich, 2024

Labocania (il nome fa riferimento alla Formazione La Bocana Roja, dal nome la Bocana Roja) è un genere estinto di dinosauro teropode tyrannosauride vissuto nel Cretaceo superiore (CenomanianoCampaniano), in quello che oggi è il Messico. Inizialmente considerato un teropode indeterminato, studi successivi menzionarono possibili affinità con i tyrannosauridi, abelisauridi o carcharodontosauridi. Tuttavia, ricerche più recenti basate su ulteriore materiale fossile hanno trovato supporto per a posizione all'interno del clade tyrannosaurino Teratophoneini. Sono state proposte due specie: la specie tipo L. anomala, probabilmente dalla Formazione La Bocana Roja, e L. aguillonae dalla Formazione Cerro del Pueblo.

Scoperta e denominazione

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Resti noti del cranio di L. anomala

Nell'estate del 1970, la National Geographic Society e il Museo di Storia Naturale della Contea di Los Angeles organizzarono una spedizione paleontologica congiunta, guidata dal geologo William J. Morris, nell'Arroyo del Rosario in Bassa California, Messico. Durante la ricerca, il volontario Harley J Garbani scoprì lo scheletro frammentario di un teropode a nord di Punta Baja vicino al Cerro Rayado.[1]

L'esemplare raccolto, IGM 5307 (precedentemente LACM 20877), venne ritrovato in uno strato di quella che è probabilmente la Formazione La Bocana Roja, originariamente ritenuta risalente al tardo Campaniano, di circa 73 milioni di anni. Ricerche più recenti hanno fornito date contrastanti, con datazioni che renderebbero la formazione vecchia di circa 93,6 milioni di anni (Cenomaniano-Turoniano)[2], sebbene i resti di vertebrati qui ritrovati suggeriscano un'età più giovane.[3] L'esemplare IGM 5307 è costituito da uno scheletro molto frammentario con elementi del cranio, tra cui un quadrato destro, un frontale sinistro, un pezzo della mascella sinistra, un frammento del dentario, uno chevron, le parti superiori di entrambi gli ischi, l'asta media del pube destro, la maggior parte del secondo metatarso destro, un osso del piede e diversi denti isolati, disarticolati e fortemente alterati, dispersi su una superficie di circa due metri quadrati. Questi resti erano misti alle costole di un hadrosauroide.[1]

Nel 1974, Ralph Molnar descrisse la specie tipo, Labocania anomala, basandosi su questi resti frammentari. Il nome del genere Labocania fa riferimento alla Formazione La Bocana Roja, dal nome la Bocana Roja, "l'estuario rosso". Il nome della specie, anomala, significa "anomalo" in latino, in riferimento alla morfologia distintiva dell'animale.[1]

Nel 2024, Rivera-Sylva e Longrich descrissero una seconda specie, Labocania aguillonae, sulla base di resti frammentari ritrovati nella formazione Cerro del Pueblo di Coahuila, Messico, di età Campaniana. Il nome della specie, aguillonae, rende omaggio alla scopritrice dell'esemplare, Martha C. Aguillon, una paleontologo di lunga data con sede a Coahuila. L'olotipo, l'esemplare CPC 2974, comprende parti di una mascella, i frontali, lacrimale sinistro, nasali, squamosali, vertebre cervicali, dorsali, sacrali e caudali parziali, omero sinistro, cintura pelvica parziale e un arto posteriore sinistro parziale. L'esemplare CPC 3077, un dentario sinistro parziale appartenente a un individuo più grande e maturo, è stato provvisoriamente riferito a L. aguillonae.[3]

Labocania è un dinosauro teropode di medie dimensioni. Nel 2010, Gregory S. Paul stimò la lunghezza della specie tipo L. anomala a 7 metri, per un peso di 1,5 tonnellate.[4] Nel 2016, Pérez e Larramendi hanno fornito una stima più alta di 8,2 metri di lunghezza ed un peso di 2,6 tonnellate.[5] L'olotipo di L. aguillonae, che appartiene a un subadulto o a un giovane adulto, è più piccolo con una lunghezza stimata di 6,3 metri. Un esemplare riferito provvisoriamente appartiene a questa specie rappresenta un individuo più grande.[3]

Gli elementi cranici sono molto robusti, e i frontali in particolare sono fortemente ingrossati. I denti della mascella sono gradualmente ricurvi e piuttosto piatti; quelli della premascella non presentano una sezione trasversale a forma di D.[1]

Identificazione

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Alcune caratteristiche lo avvicinano ai tirannosauridi, ma altre (ad esempio la mascella e la mandibola) fanno pensare che si trattasse di una forma endemica di grande teropode. Qualche paleontologo pensa che si trattasse di uno strano abelisauride (un carnivoro primitivo dei continenti meridionali) migrato verso Nord, anche se la maggior parte di essi ipotizza possa trattarsi effettivamente di un membro sopravvissuto di tirannosauri più primitivi tipici del continente nordamericano fino a pochi milioni d'anni prima., come un albertosaurinae o una forma ancor più basale, magari un tyrannosauroidea.

  1. ^ a b c d R. E. Molnar, A distinctive theropod dinosaur from the Upper Cretaceous of Baja California (Mexico), in Journal of Paleontology, vol. 48, n. 5, 1974, pp. 1009–1017.
  2. ^ I. A. Kane, D. M. Hodgson, S. M. Hubbard, A. D. McArthur, M. Poyatos-Moré, E. L. Soutter, S. S. Flint e W. Matthews, Deep-water Tectono-Stratigraphy at a Plate Boundary Constrained by Large N-Detrital Zircon and Micropaleontological Approaches: Peninsular Ranges Forearc, Baja California, Mexico, in The Sedimentary Record, vol. 20, n. 1, 2022, DOI:10.2110/001c.37652.
  3. ^ a b c Héctor E. Rivera-Sylva e Nicholas R. Longrich, A New Tyrant Dinosaur from the Late Campanian of Mexico Reveals a Tribe of Southern Tyrannosaurs, in Fossil Studies, vol. 2, n. 4, 2024, pp. 245–272, DOI:10.3390/fossils2040012.
  4. ^ G. S. Paul, The Princeton Field Guide to Dinosaurs, Princeton University Press, 2010, pp. 99, ISBN 978-0-691-13720-9.
  5. ^ Molina-Pérez & Larramendi, Récords y curiosidades de los dinosaurios Terópodos y otros dinosauromorfos, Barcellona, Spagna, Larousse, 2016, pp. 265.

Collegamenti esterni

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